21 – La Merenda Sinoira

Oltre pane, salame e tume c’è di più!
Cari lettori, non so che effetto faccia a voi, ma a me sentir parlare o, peggio, proporre “apericene” provoca ripulse, reazioni allergiche, principi di orticaria e mi fa rimpiangere le estemporanee offerte pomeridiane di tante osterie di un tempo per prolungare un po’ qualche piacevole gita fuori-porta, finire tranquilli una partita a bocce o semplicemente non aver al rientro a casa l’assillo della cena.
In Piemonte possiamo vantare una gloriosa istituzione storica, la merenda sinoira, e quasi ci vergogniamo a chiamarla col suo nome e proporla come tale. Gli inglesi, che non sono precisamente famosi per la loro cucina, hanno il brunch (crasi di colazione e pranzo) e ne menano vanto in tutto il globo terraqueo e noi, che, nell’ambito di una cucina prestigiosa, abbiamo la merenda sinoira, felice connubio di merenda e cena, ricorriamo senza orgoglio e memoria storica a nesci neologismi per poi accontentarci di “stuzzichini” standardizzati e senza cuore.
Diamo invece sfogo alle voglie e alla fantasia e, memori delle merende contadine di un tempo, sia che si tratti di preparare per una riunione informale o che ci si trovi a fronteggiare una visita inattesa ma gradita, ricorriamo senza remore alle conserve a suo tempo messe da parte e al
catalogo delle sfiziose “galuperie” per condividerle in letizia.
Va bene quasi tutto, e molte ricette utili sono già contenute all’inizio (antipasti) e alla fine (dolci) di vari quaderni precedenti, ma una menzione d’onore va certamente – anche per motivi di tradizione – riservata alle tume (e tomini) vaccine, ovine e caprine, fresche, stagionate, “marse”, al verde, all’aceto, elettriche” ecc., alle acciughe (con pane e burro, al verde, al rosso, coi peperoni arrosto o altri infiniti modi) e ai salumi vari.
Personalmente, infine, mi permetto di suggerire la “bagna freida” (anchoiade provenzale, vedi Quaderno 12 pag. 6), conviviale, comoda, sana e scenografica, da condividere tutti assieme, intingendo pezzi monoporzione di verdure di stagione nella salsa posta in una grossa ciotola comune.

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