Territorio

IL MONREGALESE

In epoca medievale quello di Bredulo, l’odierno Monregalese, era uno dei tre comitati carolingi in cui era ripartito l’attuale cuneese. Mondovì, la cui fondazione risale al 1198, sorge su un colle, anzi su un monte, il Monte Regale ( 550 metri circa  e a cui si può ascendere con una moderna funicolare disegnata dal garessino Giorgetto Giugiaro), da cui deriva il primo nome della città di Mondovì i cui abitanti sono ancor oggi detti monregalesi.

La collina di Piazza, sulla cui sommità é sorto il primo nucleo della città, morfologicamente é l’ultima propaggine di Langa mentre l’adiacente bric (collina) di San Lorenzo appartiene già alle prealpi liguri che delimitano a Sud e Ovest il territorio , davanti ad entrambe poi si estende la pianura verso Cuneo e Torino. Questo è il composito paesaggio del Monregalese che, per chi voglia fare anche solo una gitarella in bici di pochi chilometri, impone di scegliere subito tra collina, montagna e pianura.

 

Invero é una scelta molto spesso determinata dalla stagione in cui ci si trova: pianura nel tardo autunno e d’inverno tra campi di mais e di grano appena arati e prati verdeggianti, nelle mezze stagioni la Langa di noccioleti, vigne e pascoli troppo assolati d’estate, quando invece si preferisce cercare l’ombra dei castagni e il refrigerio delle acque dei torrenti delle valli alpine.

 

Le nostre montagne non sono toppo elevate (la cima più alta, il monte Marguareis é 2651 metri s.l.m.) e in gran parte hanno una natura carsica che le rende ricche di grotte, paradiso di speleologi e meta di turisti; a bassa quota il paesaggio dominante è il castagneto mentre salendo si trovano faggeti e poi pregiati pascoli con una notevole varietà di flora grazie all’influenza del vicino Mar Ligure che d’inverno, per lo scontro di climi, favorisce anche abbondanti nevicate che hanno determinato il sorgere di apprezzate stazioni sciistiche.

La Langa monregalese, attualmente solo più in parte “vignaiola” (la zona della bassa val Tanaro, al confine con l’Albese),  abbonda di noccioleti e, nelle più elevate colline meridionali, di pascoli dove vengono ancora allevati ovini della razza locale, ma é tutta colonizzata da rari e preziosi ascomiceti che la rendono particolarmente ricca di ricercati esemplari di tuber magnatum pico (il tartufo bianco). Di recente, però, in alto la vite sta riprendendo piede con impianti destinati alla produzione di pregiate bollicine “Alta Langa”.

La pianura oltre ai campi di frumento e mais ed alcune coltivazioni specialistiche (fragola, peperone e fagiolo Cuneo ecc.) vanta allevamenti  tipici, citiamo i bovini della razza piemontese (famoso il bue di Carrù), il maiale Cuneo tutelato dal consorzio CON.SA.TI. ed i capponi (Morozzo).

 

 

Formaggi vari

Come varietà di cibi siamo messi piuttosto bene: ci mancano solo pesci di mare autoctoni- ma il mar Ligure è a meno di un’ora di macchina – per il resto non abbiamo che l’imbarazzo della scelta tra i prodotti delle valli (formaggi, funghi, castagne, grano saraceno, mais ottofile, fagioli bianchi di Bagnasco, cece di Nucetto, rape di Caprauna, piccoli frutti), delle Langhe (robiole e tume, vini Dogliani DOCG e spumante Alta Langa, nocciole, tartufi) e della pianura (anche qui formaggi e poi fagioli, peperoni, frutta ecc.). Per i formaggi vantiamo produzioni di ben sei delle trentuno Dop italiane e due, Raschera e Murazzano, in esclusiva.

 

Il territorio abbonda poi di bellezze naturali (citiamo solo a mo’ d’esempio le grotte di Bossea, del Caudano, dei Dossi, il ponte naturale di Masentine ed il Pis del Pesio) e paesaggistiche (sorgenti del Belbo, bosco delle Navette in alta val Tanaro, alta Langa)

 

 

ed anche artistiche e monumentali (a cominciare dal maestoso santuario a Vicoforte e dalle chiese di Mondovì, continuando per tutta una serie di certose e chiese – notevoli tutte quelle dell’arch. Francesco Gallo – cappelle e piloni con pregiati affreschi, di castelli e torri “saracene”).

Mille altre cose ci sarebbero da dire ma le emozioni si possono vivere solo venendo a rendersi conto di persona, perché, come per il formaggio (tanto per tornare alla forse principale gloria gastronomica locale), una cosa è conoscerne asetticamente, tramite descrizioni, i profumi ed i sapori e altra è il poterlo assaporare direttamente.

E, per chi abbia al contempo un po’ di senso di avventura e romanticismo, un modo affascinante ed insolito di vedere da una prospettiva diversa questa terra, potrebbe rivelarsi un volo in mongolfiera con partenza dal balloon-porto di Mondovì, l’unico in Italia.

Il Monregalese, infatti, per la sua particolare conformazione protetta da più lati da colline e montagne, è un vero paradiso per i patiti del volo in pallone e, oltre a vantare il primo Porto Aerostatico d’Italia e una prestigiosa scuola aerostatica, ogni anno, all’ Epifania, ospita un affollatissimo raduno internazionale organizzato dall’ Aero Club “Mongolfiere di Mondovì” che offre uno spettacolo eccezionale, tale da tenere per tre giorni con il naso all’insù un gran numero di appassionati e curiosi.

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